Qui da noi le Clematis non sono molto diffuse nei giardini, tantomeno vengono utilizzate come piante da vaso per terrazze o balconi eppure sono piante davvero stupende e non particolarmente difficili da coltivare, a questo si aggiunge una grande scelta di varieta’ diverse che possono adattarsi per gli usi piu’ disparati tra cui appunto quello della coltivazione in vaso. Allora perche’ non immaginare di mettere sul proprio balcone un vaso con una Clematis portando una nota di colore ma soprattutto una ventata di novita’.
La scelta e’ davvero infinita per colore dei fiori, portamento, in piu’ alcune varieta’, soprattutto quelle dai fiori molto grandi, producono, a fine autunno, dei semi piuttosto appariscenti e molto decorativi.
Per la coltivazione in vaso si adattano meglio le varieta’ a fiori grandi che tendenzialmente fioriscono tra Maggio e Giugno, il loro portamento e’ compatto, e l’apparato radicale non e’ cosi’ vigoroso da causare problemi. La specie tipica, ossia la Clematis montana invece puo’ essere coltivata in vaso solo per alcuni anni passati i quali tendera’ a deteriorarsi e a ridurre la sua produttivita’.
Circa l’esposizione si va dal pieno sole alla mezzombra, anzi alcune varieta’ sono piu’ o meno favorevolmente influenzate, ad esempio i fiori rosa pallido tendono a sbiadire se posti in pieno sole, a differenza delle varieta’ a fiore rosso, viola o blu pallido che invece non hanno problemi.
Il vaso deve avere almeno un diametro di 30-40 cm e una profondita’ di circa 45 cm, scegliere un vaso piu’ grande puo’ essere utile per evitare di rinvasare l’anno successivo pero’ sarebbe preferibile non esagerare con le dimensioni procedento al rinvaso annuale cio’ consente, mettendo nuovo terriccio nel vaso, di stimolare la crescita della pianta. La scelta delle dimensioni poi dipende anche dalla possibilita’ o meno di inserire al piede della pianta altre specie.
Sul tipo di contenitore la scelta dovrebbe essere orientata verso materiali naturali come il legno o il cotto, il vantaggio principale sta in una maggiore protezione delle radice carnose e piuttosto delicate della Clematis, anche dai rigori invernali. Sconsigliabile la plastica per i motivi opposti, ossia non consente di proteggere le radici, ma anche perche’ durante il periodo dell’accrescimento e la fioritura le Clematis amano molto un substrato umido e fresco che la plastica non e’ in grado di garantire anche se si abbonda con le innaffiature.
Al di la’ della scelta del contenitore cio’ che e’ essenziale per la buona riuscita nella coltivazione e’ che sia garantito un buon drenaggio, quindi utilizzare un terriccio leggero e nel vaso che accolgiera’ la pianta andra’ sistemato del pietrame o dell’argilla espanza sul fondo. L’eccesso di umidita’ soprattutto in inverno e’ deleterio.
Anche se puo’ sembrare strano le Clematis coltivate in vaso necessitano di piu’ acqua di quelle coltivate in piena terra, sulla quantita’ ovviamente non si puo’ essere precisi, in linea di massima, e del tutto orientativamente, si puo’ dire che una pianta coltivata in un vaso di 30×45 cm richiede circa 1 lt di acqua al giorno nella stagione piu’ calda, ovviamente tali quantita’ vanno proporzionalmente aumentate se nel vaso ci sono altre piante. Innaffiare al mattino o alla sera e non lasciare che il terriccio si secchi.
Le Clematis traggono beneficio da una regolare concimazione, si puo’ usare un fertilizzante liquido da aggiungere all’acqua per l’irrigazione che abbia un contenuto similare di azoto e potassio, attenzione a non fertilizzare se il terriccio e’ secco, in tal caso innaffiare regolarmente e poi somministrare il concime dopo qualche ora. Poco prima della fioritura sara’ bene sospendere le concimazioni, continuare oltre significherebbe solo stimolare la pianta a fiorire piu’ velocemente, e in modo ravvicinato, del normale. A fine Agosto come ultima concimazione si puo’ aggiungere del potassio, poi si sospendera’ fino alla primavera successiva.
Tra i parassiti animali troviamo afidi, lumache, forbicine, che prediligono i giovani germogli, gli utlimi due rodono foglie e fiori, il loro controllo comunque non e’ particolarmente difficile attraverso insetticidi e prodotti specifici. I parassiti vegetali sono per lo piu’ il mal bianco che puo’ essere controllato con un anticrittogamico specifico e il seccume della clematide causato da un fungo Ascochyta clematidina che penetra attraverso la base del fusto e causa un disseccamento repentino a partire dall’apice dai germogli e dalle foglie piu’ giovani. In risposta a questo attacco generalmente la pianta reagisce emettendo nuovi getti al di sotto del punto di attacco o dalla base della pianta, e’ bene intervenire tempestivamente rimuovendo le parti malate disinfettando con prodotti rameici gli attrezzi e i tagli, quelli sulle parti legnose vanno chiusi con mastice, e utilizzando un anticrittogamico a base rameica.