Per potere eseguire la brasatura dolce è necessario eliminare gli ossidi dei metalli. Tali ossidi si formano sulla superficie di tutti i metalli non nobili, già a temperatura normale, sotto forma di una pellicola sottile che impedirà l’ adesione dello stagno per saldare, e la loro formazione risulterà cosi accelerata dal riscaldamento del metallo.
Necessita pertanto adottare delle contromisure, e più precisamente la pulizia della superficie, limare a fondo, raschiare i punti di saldatura fino a quando appare il metallo bianco. Questi punti non vanno più toccati con le dita, altrimenti si andrà a verificare una nuova ossidazione. Le superfici pulite vanno poi passate con fondenti, che eviteranno la formazione di ossido durante la saldatura.
Tra tutti questi si ricordano la pasta per brasatura, il liquido per brasatura ed infine la soluzione di colofonia. Lo stagno per brasatura in commercio contiene già il fondente. Il residuo del fondente, che è acido, va rimosso molto accuratamente dopo la saldatura. Le impurità maggiori vanno asportate con la lima e il saldatoio caldo andrà sfregato su un blocco di cloruro di ammonio per eliminare gli ossidi, dopo il saldatoio dovrà essere ricoperto con poco stagno e ripulito con cura.
Solamente dopo queste operazioni può essere iniziato il vero lavoro di saldatura. Si riscalda il punto di saldatura con il saldatore a stagno e poi si aggiungerà lo stagno, che dovrà stendersi uniformemente. Si può ottenere un risultato migliore ricoprendo prima le superfici da saldare con uno strato sottile di stagno, serrando poi le superfici e riscaldando la giunzione con il saldatore in maniera tale che i due strati di stagno si uniscano fra di loro. In caso poi di saldature di notevoli dimensioni si dovrà aggiungere altro stagno.