Con il suo fogliame stilizzato e la sua immensa vitalità, la palma apporta calore e richiama l’idea di sole, mare e sabbia bianca, ma non tutte sono adatte alla vita in appartamento. Le più adattabili sono la caladorea, la kenzia o l’areca, mantenere questi esemplari esotici implica delle attenzioni speciali.
Essendo specie di lenta crescita, le palme da interno richiedono d’una quantità di minima di abbono, da applicare due volte all’anno, una in primavera e l’altra in autunno. Anche i fertilizzanti devono essere di quelli a lenta liberazione, che sprigionano gradualmente durante tre mesi i minerali invece dell’effetto rapido dei fertilizzanti liquidi. Per accelerare la crescita della nostra pianta da appartamento, questa va travasata ogni anno o due ad un vaso più grande.
La luce è fondamentale. Senza, la pianta deperirà e le sue foglie perderanno brillo. È opportuno pertanto avvicinarla a fonti di luce, di buona ventilazione ed elevata umidità; anche i tubi fluorescenti vicino al fogliame apportano luce, e favoriscono la luminosità dell’ambiente le pareti imbiancate o i mobili chiari. Le palme da interno vanno innaffiate secondo la specie cui appartengono, ma in generale una o due volte alla settimana in estate ed ogni dieci giorni in inverno.
Uno dei passi essenziali nella crescita di una palma è la potatura, quando le foglie secche rischiano di staccarsi. L’epoca più adeguata per potare una palma è la primavera o l’estate: si eliminano le foglie secche avendo cura di non intaccare la corona verde vitale per l’alimentazione e il buono stato della pianta.
Allo stesso modo, è importante periodicamente pulire il tronco della palma.
Ogni tanto, con una spugna umida, si puliscono le foglie che all’interno accumulano polvere.