Il termine pacciamatura viene utilizzato in campo agricolo e nel giardinaggio. Sta ad indicare la copertura del terreno e delle radici delle piante con materiali di natura organica, o con appositi teli tipo questi, che, oltre a sviluppare calore ed evitare la crescita di infestanti, proteggono il suolo dalle gelate. Tra le sostanze utilizzate per la pacciamatura troviamo lo stallatico, il quale genera calore derivante dalla sua fermentazione, la corteccia, insieme a foglie, paglia e scarti organici derivanti dal giardino.
La pacciamatura serve ad isolare il terriccio offrendo uno strato di copertura di vario spessore che impedisce il dilavamento del suolo e trattiene l’umidità al suo interno. Un modo pratico per risparmiare acqua e, in alcuni casi, utile anche come funzione decorativa, da utilizzarsi tra una pianta e l’altra in bordure ed aiuole.
Per ottenere un ottima pacciamatura si dovrà scegliere il materiale da pacciamare con estrema attenzione, ponendo l’accento su cosa pacciamare, dove e perché. In alcuni casi la pacciamatura viene adottata per limitare la crescita di erbe infestanti, in altri per diminuire l’evaporazione dell’acqua, ed in altri ancora, per proteggere le radici delle piante dal gelo. In quest’ultimo caso il pacciame misto è sicuramente il migliore. Nelle altre due situazioni, ci si potrà avvalere di una prodotti dal valore estetico: roccia, scaglie di vetro colorato. Il pacciame è reperibile nel proprio orto e giardino, nei viavai, presso le falegnamerie utilizzando gli scarti che derivano dalle lavorazioni del legno etc.
Una pacciamatura efficace in grado di contrastare la ricrescita delle erbe infestanti va effettuata ad una certa profondità. E’ consigliabile approfondire il pacciame nel terreno per circa 5 o 10 centimetri. Questa pratica consente di trattenere l’acqua e garantire l’apporto di sostanze nutritive che verrà generato dalla degradazione progressiva del pacciame organico.
Intorno al colletto delle piante è consigliabile lasciare uno spazio di circa 10 o 15 centimetri. Il pacciame potrà essere steso uniformemente sul terreno, con un rastrello.
Quando giungerà il momento della semina, avvalendosi del rastrello si potrà scostare o rimuovere il pacciame. Le pacciamature organiche, dopo qualche anno vanno sostituite o rinnovate parzialmente, onde garantire le funzioni necessarie. Si integrerà il nuovo pacciame o in alternativa, si vangherà il terreno includendo il vecchio pacciame in decomposizione, per poi stenderne un nuovo strato.