La pulizia del computer non prevede soltanto la normale manutenzione della parte informatica ma, in uguale misura, anche la rimozione di tutti quei detriti fisici che nel tempo si accumulano all’interno di tastiere, griglie di ventilazione e in generale in tutte quelle parti attraverso cui si stabilisce una comunicazione tra interno ed esterno della macchina. Se i virus e i bug informatici possono mettere seriamente a repentaglio la salute e la resistenza del nostro pc agendo più o meno fulmineamente, polvere, cenere, briciole di cibo e altri piccoli detriti hanno si un’azione molto più lenta, ma in compenso più deleteria, in quanto un loro eccessivo accumulo compromette la normale funzionalità del nostro desktop o notebook, arrivando ad esempio ad impedirne la corretta ventilazione. Una eventualità questa assai frequente e dagli effetti spesso irreparabili.
Pulire il pc e liberarlo da tutte le infiltrazioni esterne è un lavoro abbastanza semplice, che dovrebbe essere svolto da ciascuno di noi almeno due o tre volte l’anno, sia nel caso di un desktop che in quello di un notebook. Ovviamente rimuovere il coperchio del case di un pc fisso non è la stessa cosa che smontare un notebook. In questo caso infatti occorrono sempre mani esperte, in quanto il rischio di causare ulteriori danni è significativamente alto. Per questa ragione è consigliabile limitarsi ad interventi di pulizia che non prevedano smontaggi di nessun genere, fatta eccezione ovviamente per la rimozione della batteria. Per tutto il resto è meglio rivolgersi ai centri assistenza autorizzati, anche per non rischiare di perdere la garanzia.
Che prodotti usare per pulire il notebook? Dovendoci limitare alla parte esterna, la prima cosa da fare è munirci di una bomboletta ad aria compressa (si trovano facilmente presso qualsiasi rivenditore di elettrodomestici o ferramenta) per espellere gran parte dei detriti presenti sotto la tastiera. Quest’operazione è abbastanza semplice e ci consente un buona pulizia generale di tutte le parti esposte. Il getto di aria compressa può anche essere indirizzato in corrispondenza delle griglie di ventilazione, agendo però a una distanza di almeno 20cm e con spruzzi brevi e ripetuti. Soltanto alla fine di questa fase potremo procedere alla rimozione delle incrostazioni dei tasti e degli aloni o impronte presenti sullo schermo. Se lo sporco non è eccessivo sarà sufficiente detergere la tastiera con un panno leggermente umido (fate attenzione che non sia gocciolante!) fino al completo scioglimento delle incrostazioni. Quindi, con un secondo panno, questa volta ben asciutto, daremo un’ultima passata di completamento. E’ vivamente sconsigliato, nel caso degli schermi, utilizzare prodotti spray che non siano stati appositamente studiati per questo tipo di utilizzo. Come detto prima, nel caso di piccoli aloni o ditate, quella del panno leggermente umido rimane sempre la migliore soluzione anche per la pulizia del monitor.
Nel caso in cui, invece, la tastiera e lo schermo del nostro notebook fossero molto sporchi, dovremo attuare un sistema leggermente più efficace del primo. Partendo sempre dal presupposto che la bomboletta ad aria compressa dovrà sempre essere il trattamento preliminare, nella seconda fase di pulizia inumidiremo il panno con alcol denaturato invece che con acqua. In questo modo sarà più facile sciogliere le incrostazioni dei tasti, anche se ci toccherà probabilmente trattarli singolarmente, uno per uno, fino a risultato raggiunto.
Il sistema adottato per il notebook va bene anche per la pulizia del pc fisso. Con la sostanziale differenza che in questo caso – lo avevamo accennato sopra – smontare il coperchio posto a protezione del case è un’operazione piuttosto semplice che oltretutto ci permette di utilizzare agevolmente la nostra bomboletta ad aria compressa anche all’interno (ventole comprese), senza la necessità di delegare il compito a personale specializzato.