La granita siciliana è uno spettacolo, uno di quei dolci che si possono mangiare senza timore di ingrassare (troppo) perchè è fatta di acqua e frutta. Si, c’è anche lo zucchero, ma in quantità ridotta, quindi non incide sensibilmente in termini di calorie.
Mangiarla al bar con la brioche è sempre bello, ma anche prepararla in casa non è difficile e può servire a rendere speciale un particolare momento o a soddisfare il desiderio di qualcosa di fresco, dissetante e gustoso. La granita siciliana è la capostipite del genere e con le varie imitazioni che si trovano nelle altre regioni condivide soltanto il nome, poichè la tendenza ad inserire il ghiaccio, seppure in piccoli pezzetti, allontana dalla sua essenza.
La differenza tra la granita siciliana, la granita delle altre regioni e la grattachecca è che la granita non prevede l’utilizzo di ghiaccio, e quindi non si utilizza una macchina per granite, ma è il composto stesso a ghiacciare, mentre negli altri casi al ghiaccio si aggiunge il liquore. E la differenza è di facile percezione già a livello visivo, per poi acuirsi a livello gustativo, perchè l’una è cremosa e quasi morbida, le altre sono composte da pezzetti di ghiaccio, per cui è tutt’altra consistenza.
Pertanto, nel momento in cui decidiamo di preparare a casa la granita siciliana dobbiamo tener presente che ci aspettiamo un sorta di crema, non certo giaccio colorato, che non è da disprezzare ma indica un altro tipo di granita differente dalla siciliana.
Indice
Gli ingredienti
1 litro di acqua (naturale)
300 gr di zucchero
mezzo litro di succo o spremuta di limone
In luogo del limone si possono anche utilizzare altri tipi di frutta, a seconda dei gusti: gelsi neri, fragole, arancia, mandarino….e poi la frutta secca, come mandorle e pistacchi, o anche la cioccolata.
Le prime volte è meglio utilizzare una sola specialità di frutta, poi una volta acquisita la padronanza del processo, sarà divertente provare nuove combinazioni.
In tutti i casi, occorre macerare e frullare la frutta, per cui avremo una sorta di frullato di fragole, di latte di mandorle, di passata di gelsi neri. Per le quantità, sempre sui 300-500 gr, a seconda del tipo di frutto scelto e del suo ‘rendimento’.
La preparazione
Il contenitore che si utilizza per preparare la granita siciliana deve essere di acciaio, perchè è il materiale per eccellenza che ostacola la formazione dei grumi.
Dunque versare l’acqua (non molto fredda) nel contenitore e mettere anche lo zucchero, in modo che possa sciogliersi completamente, per questo scopo accendere il fuoco bassissimo, fino a quando non si ottiene un composto omogeneo.
A questo punto, dopo aver lasciato raffreddare, aggiungere il succo di limone e mescolare accuratamente, per amalgamare bene.
Assaggiare per verificare se lo zucchero è al livello giusto e, in caso negativo, aggiungerne la quantità desiderata. Mettere il contenitore nel freezer e, dopo circa 20 minuti, eliminare il ghiaccio che si sarà formato sui bordi e girarla un pochino con il mestolo, ripetendo l’operazione ad intervalli regolari di 10-15 minuti. L’obiettivo è evitare che diventi un blocco compatto mentre si solidifica.
La particolare cremosità della granita siciliana è legata proprio a questa attività di ‘rimestaggio’, che le assicura di collocarsi su una via di mezzo tra li liquido iniziale e il ghiacciato finale: un cremoso lievemente granulato, insomma. Ma granulato fine, perchè non rimangono pezzi di giaccio ma minuscole scagliette a stento individuabili quando si mangia.
La granita potrà dirsi pronta non prima di 4 ore e a quel punto va messa nel frigorifero prima del consumo, con almeno 30 minuti di anticipo, altrimenti rischi di rimanere troppo dura.