Davo uno sguardo a questo spazio e ho constatato che mi rappresenta davvero molto, prende sempre più forma ai miei occhi, ma ancora mancano un bel po’ di tasselli, alcuni consolidati e altri che io stessa sono sicura che scoprirò man mano.
Uno di quei tasselli che dovrebbe esserci è la mia impronta nel cuore che ha lasciato Parigi.
Può sembrare quasi banale, si perché il luogo comune fa dire da chiunque che è inevitabilmente una delle città più belle del mondo, una di quelle che rapiscono un po’ tutti, una di quelle che “Dai, non dirmi che sei così scontata che Parigi è la tua capitale preferita!”.
Eppure, è così.
Sarà perché si è anche creato un legame affettivo che consolida tutto il mio apprezzamento per questa grande, immensa città, e che lo ha quindi alimentato.
Ho passato, infatti, due settimane a Parigi in piena estate con i miei genitori, uno di quei viaggi in cui la routine non la nomini più, ne scordi il significato, uno di quelli che ti sembra di esser partita con dei coetanei, dove i genitori diventano amici sorridenti.
Tre anni fa: Il mio primo viaggio in loro compagnia fuori dall’Italia, un traguardo per me, abituata a vederli piuttosto sedentari.
Non riesco nemmeno a trovare i giusti vocaboli, gli aggettivi da attribuire a questa città; Non so da dove iniziare, tutto mi sembra così riduttivo.
Voglio esprimermi attraverso semplici cose, ma essenziali, da fare in una città come questa, accompagnate da alcune foto che spero vi lascino immaginare il tutto.
AMMIRARE LA TOUR EIFFE
Doppia banalità? Forse, ma la cosa principale da fare a Parigi è quella che ovviamente è la tappa iniziale di, quasi, tutti coloro che la vedono per la prima volta: La Tour Eiffel, il simbolo della città.
Ho provato un senso di impotenza misto a meraviglia nel vederla, e anche la seconda volta ho rinnovato il mio grande stupore ammirandola dal basso.
Altrettanto magnifico è godersela illuminata di notte; Tutto intorno diventa ancor più magnetico.
PERCORRERE LA SENNA SUL BATEAUX-MOUCHES
Altra cosa da fare è salire sul battello che permette di gustarsi lentamente tutte le attrattive che comprende questa grande città, da una prospettiva un po’ diversa.
Penso ci siano poche cose romantiche come percorrere la Senna all’ora del tramonto quando le luci riflettono nell’acqua e si crea un’atmosfera ancora più suggestiva, per quanto sia possibile rendere Parigi più magica di quanto non lo sia già.
GODERSI LA MIGLIOR VISTA DELLA TOUR EIFFEL: AL TROCADERO
Risulta essere il punto migliore per godersi davvero l’interezza della maestosa torre, e per sbizzarrirsi con tante foto!
Vi dico solo che presa dalla foga di scattare foto senza guardare dove mettevo i piedi, un po’ come faccio sempre, mi sono ritrovato a fare di sedere tutta la rampa che scende verso il giardino con le fontane, in pieno sabato.
Vi lascio immaginare il colore del mio volto imbarazzato una volta arrivata in fondo, e aver realizzato il tutto con di fronte l’espressione di Lorenzo in bilico tra dispiacere nei miei confronti e una grassa risata, che ha preso poi il sopravvento.
SALIRE SULLA TOUR MONTPARNASSE
Per una vista panoramica ancora più ampia ci è stato consigliata la salita sulla Torre del quartiere di Montparnasse.
Uno degli ascensori più veloci d’Europa, in 38 secondi, trasporta verso la terrazza panoramica del 56esimo piano.
Da non perdere all’orario in cui tutta Parigi comincia a brillare e uno scenario unico ed affascinante si presenta tutto intorno.
PASSEGGIARE PER GLI CHAMPS-ELYSEES FINO ALL’ARC DE TRIOMPHE:
Uno dei viali più maestosi di Parigi, se non “il più”.
Chi è appassionato dello shopping saprà stare per ore tra i numerosi negozi e boutique, tant’è che può esser soprannominato “Il viale del lusso”.
Camminando lungo questo viale tra architetture, artisti di strada, locali e vetrine a non finire, erge all’orizzonte il magnifico Arc de Triomphe, monumento storico da non perdere.
AMMIRARE GLI ARTISTI DI STRADA E LA MAESTOSITÀ’ DEL SACRE-COEUR:
C’è un posto in cui ho avvertito un senso di familiarità.
Succede, spesso, quando vado in un posto nuovo che ad un certo punto trovo la mia dimensione, l’angolo che mi rappresenta, quella piccola parte che mi fa sentire al sicuro e in pace con me stessa, un po’ come a casa e almeno per un attimo.
Il posto in questione è la Basilica del Sacre-Coeur, il monumento più bianco d’Europa che si trova sopra Montmatre, e tutta l’atmosfera circostante.
Per me questo luogo è stato coinvolgente, mozzafiato ed emozionante.
Il tempo si è fermato mentre ascoltavo di fronte alla Basilica due persone che suonavano e cantavano creandosi intorno un grande pubblico di turisti entusiasti, per poi riprendere con la frenesia di dare uno sguardo ai numerosi artisti che pitturavano ritratti e caricature, magnificamente.
La magia di cui parlo che, a mio parere, caratterizza Parigi anche qui ha dato la sua dimostrazione.
FARE UN PIC-NIC AI JARDIN DU LUXEMBOURG
Il Jardin du Luxembourg è un giardino storico, sede del senato francese, adornato da fontane, statue e numerose piante e fuori.
Cosa c’è di meglio di un pic-nic in un giardino enorme in cui trascorrere qualche ora di riposo all’aria aperta?
PERDERSI NEL LOUVRE
Non sei stato a Parigi se non ti sei fatto l’interminabile fila per entrare nel Louvre, uno dei musei più famosi al mondo, contenente tra le più grandi opere artistiche, tra le quali anche la Gioconda (Che Ahimè, mi ha un po’ delusa).
Occorre andarci organizzati e con un’idea chiara poiché sembra quasi di entrare in un laborioso labirinto, ma vale la pena soffermarsi qualche ora di fronte alla storia di importanti dipinti e sculture.
Questi sono i luoghi principali che ritengo essenziali per un viaggio verso l’autentica Parigi.
Non riesco ancora a trovare vocaboli adatti alle emozioni che ho provato camminando per giorni sotto il sole parigino, al sentire di conoscerla già dopo due giorni, come quelle sensazioni che si hanno quando si parla con una persona per la prima volta e tutto ad un tratto è come se foste amici dall’infanzia pur sapendone poche cose; Eppure basta uno sguardo per sentirsi complici.
Parigi è stata così, un’amica fin da subito, e forse più avanti riuscirò a trascrivere le parole che merita questa lunga amicizia.